La letteratura internazionale odontoiatrica riconosce da tempo come l’equilibrio Cranio-Cervico-Mandibolare possa influenzare l’esito della prestazione, indipendentemente dal potenziamento muscolare e dalla costanza dell'allenamento.
In questo contesto -spiega il Piero Simeone, coordinatore del progetto “Performance in Odontoiatria Sportiva” presso il proprio centro clinico di Roma- l'odontoiatria riveste un importante ruolo nel conseguimento della prestazione e nella prevenzione dell'infortunio, requisito basilare per ogni atleta e non solo. lo sviluppo di patologie Cervico-Mandibolari, stress e squilibrio neuro-muscolare si può tradurre in un maggiore rischio di abbassamento delle performance sportive, e causare dolore da scompenso muscolo-scheletrico.
Quando si è concentrati, tesi o nervosi, involontariamente ed inconsapevolmente si tende a stringere i denti. Si tratta di un meccanismo involontario, che viene messo in atto dal cervello in determinate situazioni di stress psicofisico. Una malocclusione dentale, disallineamento tra i denti, deviazioni mandibolari, bassa efficienza masticatoria possono però comportare seri disagi alle strutture dell’atleta, compromettendone la postura e, di conseguenza, il rendimento sportivo. Basta infatti una minima variazione di equilibrio per limitare la forza, le energie e la coordinazione per ridurre le potenzialità fisiche. Una disfunzione masticatoria, disturbi a carico delle Articolazioni Temporo-Mandibolari, bruxismo e malocclusioni, possono comportare sovraccarico muscolare che si riflette in tutto l'organismo, portando da un lato ad una riduzione della capacità atletica e quindi delle performance sportive e dall'altro ad una maggiore suscettibilità ad infortuni muscolari”. Questo, tuttavia, può presentarsi in ogni individuo con riduzione delle energie e stanchezza ad ogni minima attività che spesso si associa anche ad un sonno frammentato e non ristoratore. I pazienti Bruxisti per esempio (soprattutto di notte ma anche di giorno), stringono e sfregano i denti, usurandoli e stressando il sistema neuro-muscolare quotidianamente. Questi soggetti richiedono energie supplementari ed immotivate che spesso esitano in mal di testa, disfunzioni alle Articolazioni Temporo-Mandibolari, e cervicalgie.
Come influisce lo squilibrio dentale sulla prestazione sportiva?
Un assetto equilibrato dei denti è necessario per poter ottenere la massima resa con il minimo sforzo, questo perché, soprattutto ad alti livelli, anche minime variazioni nell’equilibrio possono avere delle effettive ripercussioni:
- sulla capacità di coordinamento
- sulla tensione dei muscoli
- sulla qualità della forza
- sul dispendio energetico
Per prevenire dolori muscolari e mantenere livelli ottimali soprattutto nelle prestazioni sportive è fondamentale che le arcate dentali entrino in contatto in modo corretto senza deflettere la posizione mandibolare con ripercussioni muscolari generando compensi non sostenibili nel tempo.
In questi casi, l’utilizzo di appositi dispositivi intra orali può migliorare le prestazioni degli atleti, ottimizzando i rapporti funzionali e posturali. Apparecchiature come bite-Splint, associati ad una terapia manuale di supporto sono di primaria importanza nello svolgimento dell'attività sportiva sia agonistica che amatoriale. Una corretta stabilizzazione della posizione mandibolare infatti porta ad un riequilibrio posturale sia statico che dinamico, con conseguente miglioramento della prestazione sportiva, riducendo anche gli infortuni muscolari ed articolari. Inoltre, quando l’allineamento delle arcate è assicurato, i muscoli della mandibola sono in equilibrio, rilassati e le vie respiratorie sono più efficienti, questo permette anche di respirare meglio e garantire una ossigenazione ottimale dei muscoli.
Qual è la differenza tra bite sportivo e paradenti?
Il bite è realizzato con materiali rigidi in modo da aiutare l’atleta a non indurre a stringere i denti, bensì a guidare mandibola e arcate dentali verso una posizione corretta, rilasciando la tensione sui muscoli masticatori. Il bite viene realizzato per la singola arcata.
Il paradenti sportivo invece è morbido realizzato con diverse combinazioni di materiali (gomma, gel, Etil Vinil Acetato etc.) a seconda dello sport in cui viene impiegato e può avere due o tre strati. Infine il paradenti ha una protezione reciproca, cioè si indossa sull’arcata dentale superiore e chiudendo la bocca, anche la parte inferiore viene protetta. Tuttavia va specificato che il paradenti, come indica il termine, riveste più un’attività di protezione della dentatura piuttosto che esprimere i vantaggi di una terapia riabilitativa come con un bite con un team operativo adeguato. Il rugby per esempio è lo sport per eccellenza che richiede il paradenti, cosi come la box e sport annessi che sono ad alto rischio di impatto. Nulla a che vedere con il miglioramento della performace atletica. Altri dispositivi e trattamenti mirano a questo anche se nella gara è richiesto una protezione dentale.
Il team del nostro centro clinico, nell’ambito del progetto Performance in Odontoiatria Sportiva offre il giusto supporto clinico-diagnostico con strumentazioni all’avanguardia e personale dedicato come medico odontoiatra, fisiatra, fisioterapista ed osteopata.
Le visite cliniche sono supportate da esami strumentali quali esami muscolari sotto carico come l’ElettroMioGrafia digitale (EMG), diagnostica digitale, Risonanza Magnetica e test posturali, atti a ricevere un quadro clinico chiaro per una terapia ad ampio spettro.
Il team tratta patologie come dolori e disfunzioni alle Articolazioni Temporo-Mandibolari (ATM), Mal di Testa, Cervicalgie, ma soprattutto terapie improntate a migliorare l’attività fisica e l’equilibrio neuro-muscolare.